Utilizzo del Reiki per i pazienti con demenza e per i loro assistenti.

Articolo a cura di  Deborah Bier, PhD

Problemi con la memoria. Stress. Confusione. Comportamento bizzarro. Depressione. Ansia. Esaurimento degli assistenti. Questi stati si verificano fin troppo spesso nell’ambito del morbo di Alzheimer e della relativa demenza (ADRD). E cosa diremmo se il gentile “tocco delle mani” potesse realmente aiutare i pazienti e le persone che li curano? E cosa diremmo se questo aiuto fosse stato verificato scientificamente da studi approfonditi e pubblicato nelle riviste specialistiche del settore? Sembra una folle fantasia, giusto?

Ma non lo è.  Le ricerche hanno dimostrato che la guarigione con il Reiki (pronunciato REI-ki) è efficace nell’affrontare parecchie sfide che, sia i pazienti con la demenza sia i loro assistenti, devono combattere quotidianamente. La conferma scientifica dell’efficacia del Reiki si basa su numerosi studi che hanno posto sotto esame numerosi tipi di persone con vari problemi e provenienti da ambienti diversi.  Queste ricerche hanno aiutato il Reiki di venire a galla.

Reiki, Alzheimer lieve e Menomazione cognitiva

Reiki ed altre terapie energetiche e del tocco aiutano in modo significativo i pazienti con la demenza ed i loro assistenti in varie aree.  Lo conferma una pubblicazione in una rivista specialistica, indicando che il Reiki può aiutare le persone con una lieve menomazione cognitiva e con il morbo di Alzheimer.

Durante l’esperimento un gruppo di pazienti ha ricevuto i trattamenti Reiki per quattro settimane, un altro gruppo non ha ricevuto nessun trattamento. I beneficiari del Reiki hanno dimostrato statisticamente un significante aumento del funzionamento mentale, della memoria e del comportamento, dopo ogni trattamento. (Crawford, Leaver and Mahoney, 2006). Si può offrire il Reiki a costi bassi o gratis, riducendo così il bisogno di medicine e dell’ospedalizzazione (Crawford, Leaver, and Mahoney, 2006).

Reiki riduce lo stress, la depressione e l’ansia.  

La parola “Stress” è quella pronunciata più spesso dalle persone che cercano dei trattamenti Reiki  (Potter). La demenza è estremamente stressante, perciò l’ansia e la depressione l’accompagnano quasi sempre. Diversi studi hanno dimostrato che il Reiki incentiva i cambiamenti biologici, riducendo sensibilmente lo stress ed inducendo il rilassamento (Baldwin, Wagers and Schwartz, 2008; Baldwin and Schwartz, 2006; Friedman et al., 2011, altri).

Le ricerche dimostrano che il Reiki può ridurre anche la depressione e l’ansia delle persone con le malattie croniche (Dressin and Singg, 1998). Sia il trattamento Reiki di persona, sia il trattamento a distanza (quest’ultimo viene svolto in assenza del paziente e senza il tocco) riducono significativamente la depressione. Gli effetti persistono fino ad un anno dopo i trattamenti (Shore, 2004).

I pazienti con la demenza possono soffrire anche di malattie che causano  dolori cronici o periodici. Mentre la demenza progredisce, diventa spesso impossibile per il paziente descrivere il dolore. A quel punto egli può diventare agitato, introverso, aggressivo, depresso, ansioso, oppure mostrare qualche tipo di “comportamento difficile”. Gli assistenti devono rendersi conto che i cambiamenti comportamentali sono il risultato di qualche dolore fisico non curato, trovando successivamente il  motivo e la cura. Poiché è stato comprovato che il reiki riduce il dolore, nei pazienti con demenza sottoposti a trattamenti tutti le malattie  vengono affrontate simultaneamente. (Dressin and Singg, 1998; Birocco, et al., 2011; Richeson, Spross, Lutz and Peng, 2010; altri).

L’effetto del trattamento Reiki spesso si rivela come lo stato di una rilassamento profondo (Richeson, Spross, Lutz and Peng, 2010; altri). Qualsiasi sia stato il motivo a causare l’agitazione, sia il dolore o altro, il Reiki può aiutare a calmare i pazienti con demenza, agevolando così la convivenza con loro e le relative cure.

Reiki aiuta anche contro l’esaurimento degli assistenti.

Le ricerche sul Reiki descritte sopra riguardano sia i pazienti che i loro assistenti. Il Family Caregiver Alliance denuncia che, in generale,  “… il 20% di assistenti famigliari soffrono di depressione, il doppio del resto della popolazione.” Parlando nello specifico degli assistenti: “…il 41% degli ex assistenti dei loro coniugi con il morbo di Alzheimer o con altra forma di demenza soffrono di una forma lieve o severa di depressione fino a tre anni dopo la morte del coniuge. In generale, le assistenti donne soffrono più di depressione degli uomini.” Covinsky, et al. (2003) riporta che il numero degli assistenti con  depressione è uguale ad un terzo, durante il periodo dell’assistenza delle persone amate con la demenza.

Le infermiere costituiscono un gruppo eccellente per gli studi sull’esaurimento degli assistenti e sul Reiki. Tantissime infermiere hanno aggiunto Reiki nelle loro pratiche. Sappiamo benissimo come questa categoria professionale è sottoposta all’esaurimento ed alla fatica della compassione. Le ricerche sulle cure personali delle infermiere hanno dimostrato che il Reiki può prevenire e guarire lo stress e lo stravolgimento degli assistenti. Le infermiere che hanno praticato il Reiki su loro stesse, hanno dichiarato che, tra altri motivi, di aver deciso di fare ciò per gestirel meglio il loro stress quotidiano e per la loro auto-guarigione (Vitale, 2009). Lo stress percepito veniva ridotto in modo significativo anche tra le infermiere che studiavano il Reiki, anche se molto meno tra quelle che non praticavano l’auto-guarigione durante gli studi (Cuneo, 2011). Negli studi delle infermiere senza “la sindrome di esaurimento”, Reiki ha fornito un rilassamento molto significativo (Diaz-Rodriguez, et al., 2011).

Riscoprire  sentimenti profondi ed amorevoli dopo lo sfinimento può costituire una vera sfida per l’assistente. Brathovde (2006) and Whelan and Wishnia (2003) hanno dimostrato un numero crescente di infermiere soddisfatte del loro lavoro, nonché della capacità di premura e cura per gli altri, dopo aver ricevuto la formazione Reiki ed utilizzandolo sia su loro stesse che sugli altri.

Il morbo di Alzheimer e relative demenze non possono essere curate. Le persone convivono per tantissimi anni con la malattia, e questo costituisce un peso notevole sia per loro che per i loro assistenti. Sono necessari tutti gli strumenti possibili per aiutare a gestire il ADRD e per migliorare la qualità della vita di tutte le persone coinvolte. Mettere in grado sia la famiglia che gli assistenti professionali di utilizzare il Reiki può aiutare ad affrontare tantissime situazioni. La calma, il miglioramento dell’umore, la memoria migliorata, la riduzione del dolore e la guarigione dell’esaurimento costituiscono l’aiuto di cui sia i pazienti che i loro assistenti hanno davvero bisogno.

Fonti

Baldwin, A.L., Schwartz, G.E. (2006). Personal Interaction with a Reiki Practitioner Decreases Noise-Induced Microvascular Damage in an Animal Model. Journal of Alternative and Complementary Medicine, 12(1):15–22, 2006. In Center for Reiki Research, Retrieved June 23, 2012, from http://www.centerforreikiresearch.org/

Baldwin, A.L., Wagers, C. and Schwartz, G.E. (2008). Reiki improves heart rate homeostasis in laboratory rats. Journal of Alternative and Complementary

Birocco, N., Guillame, C., Storto, S., Ritorto, G., Catino, C. et al. The effects of Reiki therapy on pain and selected affective and personality variables of chronically ill patients. American Journal of Hospice and Palliative Medicine, Published online 13 October 2011 DOI: 10.1177/1049909111420859. In Center for Reiki Research, Retrieved June 23, 2012, from http://www.centerforreikiresearch.org/

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Covinsky, K. E., Newcomer, R., Fox, P., Wood, J., Sands, L., Dane, K., Yaffee, K. (December, 2003). Patient and caregiver characteristics associated with depression in caregivers of patients with dementia. J Gen Intern Med 18(12): 1006–1014. doi: 10.1111/j.1525-1497.2003.30103.x PMCID: PMC1494966 In Center for Reiki Research, Retrieved June 23, 2012, from PubMed.com.

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Diaz-Rodriguez, L., Arroyo-Morales, M., Fernández-de-las-Peñas, C., García-Lafuente, F., García-Royo, C. and Tomás-Rojas, I. (2011). Immediate effects of Reiki on heart rate variability, cortisol levels, and body temperature in health care professionals with burnout. Biol Res Nurs, 13: 376 originally published online 5 August 2011. In Center for Reiki Research, Retrieved June 23, 2012, from http://www.centerforreikiresearch.org/

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Potter, Joe, Research Report, Introduction and General Findings. Retrieved July 21, 2012 from http://www.reiki-research.co.uk/

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Shore, A.G., Long term effects of energetic healing on symptoms of psychological depression and self-perceived stress. Alternative Therapies in Health and Medicine, 10(3), 42-48, 2004. In Center for Reiki Research, Retrieved June 23, 2012, from http://www.centerforreikiresearch.org/

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